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Wednesday 9 October 2013

"Perchè posso"


Non prendo quasi mai la metro. Preferisco gli autobus. È vero ci vuole un po' più di tempo per andare da un posto all'altro, ma così ho imparato ad orientarmi. I corridoi della metro sono soffocanti e il viaggio è anonimo, soprattutto perché quando guardi fuori dal finestrino ci sono solo tante linee confuse che sembrano fuggire via. 

Ma stasera tornando da una cena ho preso la metro. Dovevo cambiare linea alla stazione di Embankment e così, quando il treno si è fermato a Westminster, ho pensato: scendo a dare la buonanotte al Big Ben! Così senza nessun motivo. "Perché posso" mi è sembrata una motivazione più che valida. L'ho visto cento volte e avrò cinquanta foto nel cellulare e nella macchina fotografica, ma sentirlo risuonare i suoi rintocchi e vedere la sua luce mentre salivo i gradini per uscire dalla metro mi ha commossa. 

Ero pronta e non lo ero allo stesso tempo. Come svegliarsi la mattina di Natale: sai che troverai un pacchetto sotto l'albero, ma comunque quando lo vedi ti commuovi, c'è sempre una sorpresa nella sorpresa. Ho gettato tutte le armi. Disarmata e disarmante sventolo bandiera bianca. Sulla sponda delle acque nere del Tamigi, è lì che voglio buttare tutte le mie colpe, e vivere il resto della vita con la responsabile leggerezza e la fortuna dalla mia parte come in questi ultimi bellissimi mesi. E sorprese, tutti i giorni, come stasera.