IL D.O.C.
Il coinquilino col Disturbo Ossessivo Compulsivo è una piaga sociale latente. Apparentemente normale, dopo i primi tempi insieme ti rendi conto che c'è qualcosa che non va. Per esempio, quando lo senti mettere via le posate e ritirarle fuori tre volte, o quando passa 45 minuti nella doccia parlando da solo. Il coinquilino con il D.O.C. è totalmente innocuo, vivendo per la maggior parte del tempo nel suo mondo parallelo. Tra i peggiori è forse il meno peggio, tranne quando il tic delle posate gli piglia alle tre di notte e vi sveglierà inesorabilmente.
LO STUDENTE
Il coinquilino studente è chiaramente la categoria che preferisco. Almeno è divertente. Non ha ancora la faccia abbruttita di chi trascorre le giornate in ufficio e le sue abitudini alimentari malsane ti azzerano totalmente il senso di colpa verso il cibo. Della serie, se sopravvive lui, ce la farà anche il mio fegato! Col suo faccino sbarbato e tanti begli amichetti sempre in giro per casa, il coinquilino studente nasconde però un lato oscuro: lo studente SI DIMENTICA. E' sbadato, si dimentica tutto. E' il suo turno di pulire casa e lui si dimentica e sta fuori tutto il weekend, tornando il lunedì verso mezzogiorno e accusando i sintomi di tre notti di sbronze feroci. Si dimentica di comprare metà della roba quando gli chiedi di fare la spesa, anche perchè la sua lista è costituita più o meno da tre cose: gangia, nachos e Red Bull. Una volta garantiti questi tre ingredienti fondamentali per la sua sopravvivenza, il coinquilino studente ha un'autonomia di quattro o cinque giorni durante i quali passa dallo stato vegetativo all'affamato al dormiente, inframmezzati da qualche decina di ore notturne spese a giocare a D&D o Halo. Lo studente si dimentica il riscaldamento acceso per otto ore perché è uscito senza spegnerlo e tu lo scoprirai solo quando ti arriverà una bolletta da duecento sterline, oppure nel migliore dei casi quando troverai il gatto della tua coinquilina che lecca i muri perchè ha sete. Lo studente si dimentica......oddio, cosa stavo dicendo?
IL DEPRESSO
Il coinquilino depresso non ha ancora aperto la porta di casa che già sta sbuffando, alimentando i tuoi impulsi di scagliargli addosso oggetti molto pesanti - per aiutarlo a porre fine alla sua sofferenza, of course. Il coinquilino depresso lamenta la confusione, la polvere, la giornata noiosa al lavoro, la giornata troppo pesa al lavoro, per poi arrivare a mettere in discussione il senso ultimo della propria esistenza. E' troppo stanco per cucinarsi un pasto decente e così riscalda solo qualche porcheria nel microonde, per poi autocompiangersi dopo aver mandato giù l'ultimo boccone: "Con questo schifo che mangio non dimagrirò mai, e non mi vorrà mai nessuno".
Il coinquilino depresso scambia il tuo silenzio per interesse nei confronti delle sue continue lamentele e insicurezze, mentre tu stai solo pensando al modo migliore per farlo fuori senza che nessun indizio riconduca a te (oppure, più semplicemente, stai solo pensando al modo migliore per sottrarti da quella conversazione).
LO SCROCCONE
Il coinquilino scroccone è quello che "Ok vengo a fare la spesa con te, ma a me poi non serve quasi niente". E così ti accompagna a fare la spesa e per tutto il viaggio tu gli elenchi le cose che vorresti comprare e le cose che servono in casa. Arrivati al supermercato, lo scroccone si aggira tra gli scaffali senza nemmeno il carrello. Gli servono talmente poche cose che le può tenere in mano! Mica come te, materialista, che riempi il carrello di verdura e frutta e pasta e latte! Lui vive di poco, ah sì! Pane da toast, due massimo tre yogurt e un barattolo di sugo al pomodoro. "Così poco? Non compri altro?" No. A lui non serve NIENTE. Tuttavia, è durante viaggio di ritorno che emergono i primi sintomi di scroccaggine: fingendo di cascare dal pero, ti butta lì un paio di frasi del tipo "Ohhhh ma che stupido! Guarda, ho comprato il sugo e non la pasta! Che volevo proprio mangiarla stasera!". E fissa la tua sportina, da dove casualmente sbuca un pacco di fusilli. Ovviamente la prima volta che ti ritrovi in questa situazione non fai caso alle dinamiche e ti offri di prestargli la tua pasta per cena, ma alla quarta volta che la scena si ripresenta inizi a nutrire qualche sospetto.
"Ti sei ricordata di comprare l'olio?" "Mh...sì, però.." "Oh bene perchè a casa era quasi finito!"